
Vi meravigliate per l’esclusione dal sacerdozio di chi presenti tendenze omosessuali? E allora che mi dite di questo?
I candidati al sacerdozio che sono affetti da celiachia o soffrono di alcoolismo o malattie analoghe, data la centralità della celebrazione eucaristica nella vita sacerdotale, non possono essere ammessi agli ordini sacri.
Avete letto bene. Chi soffre di celiachia, per accedere all’Eucaristia, deve presentare al celebrante un certificato medico, che gli consentirà di fare la Comunione con una speciale ostia a basso contenuto di glutine (senza glutine no, senza glutine non è ammessa, chissà perché). Ma se chi soffre di celiachia volesse farsi prete, non se ne parla neanche.
A stabilire la regola, in questo documento della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1995, è – naturalmente – l’allora Joseph card. Ratzinger, prefetto.
Morale: la mia Chiesa è impazzita.
Completamente folle!
Allora perchè non proibire l’accesso agli allergici al lino con cui sono fatte le stole da prete?
ale
Completamente folle!
Allora perchè non proibire l’accesso agli allergici al lino con cui sono fatte le stole da prete?
ale
>Morale: la mia Chiesa è impazzita.
Perchè, una volta forse era diversa?
Se fosse per loro, il sole girerebbe ancora intorno alla terra.
I loro priviliegi mi fanno schifo, li abbatterei.
Mi meraviglio che ci sia ancora gente che perde tempo ad ascoltarli.
Su di me non esercitano nessuna autorità.
Franz
Non vedo che ci sia di tanto aberrante.
Voglio dire, nulla che non sia la consueta provocazione anticlericale.
Sinceramente è disarmante. E’ un errore sciocco, aggravato dal fatto che viene accostata la celiachia all’alcolismo.
Non condivido però le parole di Franz, io li ascolto e non la considero affatto una perdita di tempo. Sono persone umane, consacrate si, ma sbagliano anche loro. Non mi indignerei così per i loro privilegi, viste le classi di privilegiati che abbiamo in italia.
Riguardo alla Chiesa, probabilmente ha bisogno di un grande rinnovamento.
Se uno si sente cattolico, e conciliare, può sentirsi offeso da questa modalità giuridicistica che riduce la fede a una precettistica spenta e ottusa.
Se uno è completamente fuori dall’orizzonte della fede spesso fa questo ragionamento: se sei cattolico devi accettare tutto cioò che dice la gerarchia, altrimenti non lo sei e ne esci.
Questa è una mentalità clericale, (anche se sostenuta da presunti anticlericali) perchè comunque riduce la chiesa ad una sineddoche: la chiesa sarebbe cioè la gerarchia e il clero.
Purtroppo i giornali, e molto spesso anche taluni alti prelati, continuano a pensarla così. Nonostante ci sia stato il Concilio Vaticano secondo.
Che ora si tenta di ridimensionare e revisionare.
ma querta è è un’altra storia.
Alessandro Paris
di Noi Siamo Chiesa – italia
> io li ascolto e non la considero affatto una perdita di tempo
Io li ascolterei certamente molto più volentieri se si limitassero a fare il loro “mestiere”: diffondere e spiegare il Vangelo alla gente.
>Non mi indignerei così per i loro privilegi, viste le classi di privilegiati che abbiamo in italia.
Ecco, appunto, già ne abbiamo abbastanza in Italia, senza che ce ne vengano imposti altri da uno Stato estero, peraltro di stampo antidemocratico.
>Riguardo alla Chiesa, probabilmente ha bisogno di un grande rinnovamento.
Si, sono d’accordo; da circa ottocento anni. Speriamo non ne servano altrettanti per farlo.
Franz
Io sono cattolico, ma ragiono con la mia testa. Non credo che per essere cattolici sia indispensabile adeguarsi alle decisioni del Clero.
Fonte: Corriere della sera: mercoledì, 28 dicembre, 2005
Ratzinger Papa, ci fu una campagna dell’ Opus Dei»
ROMA – Ancora rivelazioni sul Conclave che ha eletto Benedetto XVI: vengono dal quotidiano di Rio de Janiero «O Globo», avrebbero come fonte un cardinale brasiliano che resta anonimo, non contengono novità sull’ andamento degli scrutini ma descrivono la «campagna» che ha portato all’ elezione del cardinale Ratzinger. La «strategia» – secondo «O Globo» – sarebbe stata ideata dallo stesso Ratzinger e avrebbe avuto il massimo attore nell’ Opus Dei. Il teologo tedesco «autorizzò chi lo voleva candidare, fece sapere che avrebbe accettato l’ elezione e fece una forte campagna nelle retrovie»: sono affermazioni perentorie che suonano sorprendenti – almeno nel linguaggio – per chi fu cronista del Conclave. Il giornalista Gerson Camarotti – destinatario delle confidenze dell’ anonimo cardinale – narra che il futuro papa avrebbe pianificato la propria elezione «prima del Conclave», promuovendo una «sofisticata» campagna che l’ avrebbe portato ad entrare nella Cappella Sistina, il 18 aprile, «praticamente già eletto». Ratzinger avrebbe avuto l’ aiuto dei «principali cardinali» della Curia romana e dei grandi movimenti conservatori, «soprattutto l’ Opus Dei». Nel mondo latino americano, si mobilitarono a suo favore in particolare i cardinali Lopez Trujillo, colombiano, e Medina, cileno, «entrambi vicini all’ Opus». In Europa, il sostenitore più attivo sarebbe stato il cardinale austriaco Schoenborn. La campagna si sviluppò con incontri in conventi e case religiose dove alloggiavano i cardinali durante il pre-Conclave. A tali incontri «Ratzinger evitò di essere presente». Obiettivo della campagna era di arrivare al Conclave smentendo la voce che Ratzinger «non poteva essere candidato perché non desiderava essere Papa, si sentiva vecchio e stanco, in attesa di un tranquillo pensionamento». Si trattava anche di avvalorare la sua fama di «miglior teologo della Chiesa moderna» e di «fedele collaboratore di Giovanni Paolo II», in grado di realizzare un «wojtylismo senza Wojtyla». L’ anonimo cardinale brasiliano conferma i dati sull’ andamento degli scrutini pubblicati dalla rivista italiana «Limes» in settembre: che Ratzinger fu eletto, al quarto scrutinio, con 84 voti, avendone ottenuti 47 fin dal primo, nel quale i due cardinali gesuiti Bergoglio (Buenos Aires) e Martini (ex arcivescovo di Milano) avevano avuto 10 e 9 voti. Aggiunge un’ informazione inedita sul primo scrutinio: che in esso il cardinale brasiliano Hummes ottenne «circa cinque voti». Come non si era saputo chi fosse l’ «anonimo» informatore di «Limes», così ora non sappiamo chi sia il cardinale brasiliano che ha dato la sua versione a «O Globo». Al Conclave c’ erano quattro cardinali brasiliani: Claudio Hummes (San Paolo), Eusebio Oscar Sheid (Rio de Janeiro), Geraldo Majella Agnelo (Salvador de Bahia), Josè Freire Falcao (arcivescovo emerito di Brasilia). Luigi Accattoli *
[13 novembre 2005] http://malvino.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=730594
Ma e’ lecito che il Vaticano ratifichi una norma che va contro la Costituzione italiana ?
La domanda non e’ retorica, mi domando se in relazione al concordato e ai vari patti tra stato italiano e chiesa cattolica questo sia possibile.
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Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
>Ma e’ lecito che il Vaticano ratifichi una norma che va contro la Costituzione italiana ?
La risposta, ovviamente, è no!
Ma finche ci saranno nostri dipendenti politicanti “cattolici divorziati” a capo delle istituzioni italiane, che predicano bene razzolando male, e nessun altro politicante nostro dipendente parla per denunciare queste nefandezze (escludendo i politicanti nostri dipendenti che hanno l’uno per cento, che equivale a niente da questo punto di vista), le cose andranno sempre così, purtroppo.
Il Vaticano può fare qual che vuole. é un’altro stato. Inoltre, secondo l’articolo 7 della Cost., c’è una sorta di trattato internazionale tra la nsotra Repubblica e quelo Stato.
Condividendo ovviamente tutto quanto disse ai suoi tempi il buon Piero Calamandrei…
Un altro discorso vale per la CEI, il cui capo, Ruini, è contemporaneamente cittadino italiano e cittadino vaticano. Come cittadino italiano può dire quel cavolo che vuole, in quanto ha libertà di parola. Il problema è che ha l’egemonia da parte dei media, e sembra totalizzare l’oninione cattolica. Ma c così non è..
vedi questo e altri link.
http://www.we-are-church.org/it/
ale – NSC
>Il Vaticano può fare qual che vuole.
… ne deduco che i Patti Lateranensi (Mussolini 1929, Craxi 1984) vanno aboliti al più presto.
>Ma e’ lecito che il Vaticano ratifichi una norma che va contro la Costituzione italiana ?
>La domanda non e’ retorica, mi domando se in relazione al concordato e ai vari patti tra >stato italiano e chiesa cattolica questo sia possibile.
Ti riferisci al fatto che la Chiesa Cattolica è un’associazione che pratica una discriminazione dichiarata nei confronti di donne e omosessuali ?
Che lo possa fare è certo…così come il Sudafrica poteva praticare l’apartheid….la differenza è che nessuno, a parte qualche nazista di ritorno, ha mai considerato il Sudafrica come autorità morale ….
Ciao
Giorgio
In generale ogni stato e’ sovrano ma in presenza di patti fra due stati trovo giusto che questi prevedano il rispetto di principi fondamentali condivisi.
Non e’ accettabile un patto che permette al Vaticano di adottare assurde discriminazioni nella nomina di preti in Italia quando lo stesso patto prevede che siano i cittadini italiani a pagare lo stipendio del clero cattolico con il meccanismo dell’8 per mille.
Se un simile patto deve esserci allora deve essere sancito che le nomine avvengano secondo criteri compatibili con i principi fondamelntali della costituzione italiana.
Concordo con Francesco, ma vedo la soluzione da una prospettiva opposta: niente concordati, niente 8 per mille, niente esenzioni ICI, niente di tutto questo. Libera chiesa in libero stato: ognuno fa e dice quel che vuole.
Concordo Con Francesco .
ale
http://blogs.san-lorenzo.com/nogf/2006/01/post.html
Qui si parlava di celiachia e accesso alla Eucaristia e al sacerdozio… Si è tutto vero! Forse non tutti sanno che solo dal 2001 i celiaci possono ricevere l’Eucarestia sotto la “specie del pane” con un’ostia a basso contenuto di…
Eucarestia e celiachia
Qui si parlava di celiachia e accesso alla Eucaristia e al sacerdozio… Si è tutto vero! Forse non tutti sanno che solo dal 2001 i celiaci possono ricevere l’Eucarestia sotto la “specie del pane” con un’ostia a basso contenuto di…
>Concordo con Francesco
Quale?
Io?
L’altro?
Tutti e due?
Quanti uomini che fanno cerchio con le pietre in mano…. tutti innocenti con il dito puntato.
C’è stato mai un momento in cui avete valutato il vostro ruolo nella società ed il vostro comportamento nei riguardi della giustizia e della solidarietà.
Certate le pagliuzze magari vi solletica venire a vedere le risposte.
Senza Eucarestia non ha senso la vita sacerdotale la sanità e l’intelligenza di chi si prepara a questo ministero sono una giusta prevenzione visto il compito che ogni sacerdote dovrebbe conseguire per il bene comune dei credenti. Stiamo galleggiando in una superficialità nauseante se non entriamo in una logica di fede visto da lontano ogni cosa può essere distorta.
Parlate di calcio… ci fate una figura migliore alla fine, visto che non abità in voi neanche un barlume di conoscenza di quelli che sono gli eventi che guidano questo genere di scelte.
E quello che è a loro dovuto riguardo al servizio dell’umanità, che alcuni compiono anche se indegnamente di cui voi ne godete i benefici senza saperlo.
Ma preferite entrare in casa degli altri per esplorare il wc! Anche quello fa parte della vita anche se lo profumiamo. Rendiamo questo mondo migliore se non seminiamo violenza verbale se non gettiamo la gente nel malumore inutile se non uccidiamo i valori perchè incapaci di capirne il senso e sopratutto se guardiamo prima dentro di noi. E se credete di essere già perfetti allora contribuite pure voi al disordine di cui tanto vi indignate facendo lo stesso identico se non peggio servizio a coloro che vivono accanto a voi.
Chi ha orecchie per intendere intenda….
>Senza Eucarestia non ha senso la vita sacerdotale la sanità e l’intelligenza di chi si prepara a questo ministero sono una giusta prevenzione visto il compito che ogni sacerdote dovrebbe conseguire per il bene comune dei credenti.
Ma chi ha detto che un celiaco non può fare l’Eucarestia si sta parlando di ostie senza glutine!!!
Non capisco cosa c’entra la salute???? Allora perché non altre malattie??
Lei sta affermando che una persona non sana non deve diventare sacerdote per il bene comune dei credenti, non crede che invece un sacerdote che ha una malattia non possa essere al contrario più vicino ai malati della sua parocchia??
Ma piuttosto la domanda che mi pongo è la seguente: un celiaco è un peccatore tale da non poter diventare sacerdote,perchè??
>Ma e’ lecito che il Vaticano ratifichi una norma che va contro la Costituzione italiana ?
Perché da quando la Chiesa segue la costituzione italiana???? Le donne non possono diventare sacerdoti in quanto tali!!! Anche questo va contro l’Art.3 esclude il 50% della popolazione, non mi sembra una discriminazione da poco!!!
Maria, se tu leggessi quello che ho scritto, eviteresti di dimostrare al mondo intero, come hai fatto qui, che non hai capito un tubo. Non sono io a proibire a chi è celiaco di diventare sacerdote, tutt’altro, io ne sono scandalizzato come te. Chi lo proibisce è Santa Romana Chiesa, a mezzo della sullodata Bolla dispositiva dell’allora Cardinale (e oggi Pontefice) Joseph Ratzinger. E’ più chiaro adesso? Se sì, prova a prendertela con lui, e non con me, ok?
Antò, stavolta hai toppato: Maria citava l’intervento prima di lei, non ce l’aveva con te. Chi di tubo ferisce.. 🙂
Urka Maria, perdonami, ha ragione Ernani: è con Diakrisis(mammamia!) che me la dovevo prendere, non con te! Perdonami, mi autopunisco, vado subito a mettere il cilicio 🙂
la mia è una provocazione:sono una celiaca divorziata ma ahimè cattolica……cosa dovrei farne della mia fede,visto che ultimamente alcuni preti si rifiutano anche di farti il funerale perchè sei un divorziato?E io?E poi nell’Aldilà?…………….