Pensa se la vita fosse null’altro che il susseguirsi del cominciare, durare e finire e ricominciare di ogni specie.
Pensa se la morte fosse null’altro che il nulla in cui ogni espressione individuale di ogni specie si ritira per lasciar luogo al perpetuarsi della stessa.
Pensa se l’uomo fosse null’altro che lo scherzo di un processo evolutivo che fa scattare in quella specie la coscienza di sé come individuo.
Pensa se il frutto di tutto ciò fosse null’altro che il dolore per la morte, propria e dei suoi sodali, che solo l’uomo conosce.
Triste e tragico, ma spiega tutto, e in maniera maledettamente semplice. Di quella semplicità che assomiglia tanto alla verità.
[in memoria della nostra amica D., morta oggi alle 10 di un bel mattino di quasi estate, RIP]
Antonio, sei un grande uomo…