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UPDATE:
chi si fosse perso la puntata e volesse riascoltarla la trova qui]
Ho appena finito di essere intervistato in diretta su
Nòva24 a Radio24 (grazie!), e
sono arrabbiatissimo. Non per altro, ma non si può continuare a parlare impunemente con aria professorale (come ha fatto uno degli ospiti, un megatipografo, se non sbaglio) affermando cose
tecnicamente false del tipo “
se fosse un ebook Dan Brown sarebbe tutto piratato e se ne venderebbero un migliaio di copie“, o “
i Radiohead rilasciarono tempo fa un disco solo in download con prezzo a offerta e la cosa è andata male e ne sono usciti scornati“:
ma cosa state dicendo? E neanche si può dire salomonicamente che “è
un tema complicato, difficile dirne qualcosa, bisogna andarci cauti“. Andarci cauti un corno, scusate! Ci sono ormai studi sul campo (
non chiedetemi il link ora che sono troppo inc… per andarlo a cercare leggi
per es. qui) in base ai quali NON SOLO la cosiddetta pirateria non sottrae un bel nulla alle vendite “legali” (laddove quel contenuto sia effettivamente disponibile per l’acquisto digitale), MA
ADDIRITTURA quelli di O’ Reilly hanno rilevato una CORRISPONDENZA DIRETTA tra le vendite legali di un titolo e la sua circolazione piratesca nelle reti peer-to-peer! Avete sentito bene, ficcatevelo bene nelle orecchie:
appena esce il nuovo titolo fa un picco di vendite, e poi si adagia. Se per caso di quel titolo esce una copia piratata nelle reti p2p, ebbene in quel momento quel titolo conosce un nuovo inatteso picco di vendite, cosa che non accade se nessuno si preoccupa di piratarlo! [
prometto che vi metterò qui appena disponibile la registrazione della puntata, così sarà più chiaro il contesto della mia arrabbiatura]
Ho sentito anch’io l’intervista.
Confesso che ho cambiato canale per la depressione.
Per favore, per completezza metti anche un link allo studio che citi
Ammazza che fiducia aho’! 🙂
Cmq la ricerca è stata presentata al TOC di Francoforte, e se n’è parlato molto in rete, per es. qui:
http://www.thebookseller.com/news/99958-toc-piracy-may-boost-sales-research-suggests.html
non ti incazzare antonio non ne vale la pena, andiamo avanti così tranquilli tranquilli con i nostri eBook
Sai quando stanno per uscire nuovi album di musica, spesso una copia torrent è reperibile alcune settimane prima. Come è possibile che qualcuno dello staff dello studio sia riuscito a prendere una copia, metterla in rete e passarla liscia? Semplice, sono le stesse band che mettono la copia su internet proprio per il motivo di cui dici tu. Il P2P aumenta le vendite degli album perché aumenta la conoscenza di quel gruppo in tutto il pianeta.
Mah, più che la questione pirateria sì pirateria no (che ritengo marginale, ma sorvoliamo), mi ha colpito la stupidità/malafede di certe affermazioni:
– Dan Brown ha venduto ben più di 1000 ebook, è accertabile
– sostenere che la produzione dei libri di carta costa talmente poco che con gli ebook alla fine non si risparmia molto quanto meno fa ridere
La trasmissione era una marchetta per la tipografia veneta, con tanto di scheda iniziale e sbandieramento di meravigliosi investimenti.
Mi chiedo chi siano i gonzi che investono in base alle marchette dei gonzi di Nòva.
Per chi vuole sentire la puntata, segnalo il file mp3 dal loro podcast http://www.radio24.it/radio24_audio/091125-nova-lab.mp3 🙂
Sulla pirateria (anche se non quella relativa agli ebook direttamente) segnalo anche un bell’articolo apparso sull’economist http://www.economist.com/opinion/displaystory.cfm?story_id=14845177
Fabrizio, per favore, citare testate notoriamente rivoluzionar-anarco-comuniste come l’Economist potrebbe mettermi nei guai! 😉
Grazie per la segnalazione dei due articoli de TBS e Economist
[…] Pirateria digitale: e basta coi luoghi comuni! […]
E’ vero quello che si dice che il digitale incrementa il business e le paure odierne dei conservatori sono infondate.
Ma c’è un’altra questione che va presa in considerazione e che riguarda tutto il mondo di internet: con il digitale, i guadagni si concentreranno o no nelle mani di pochi editori a discapito degli autori?
(nella musica i guadagni per gli autori sono passati dai cd ai concerti, ad esempio, ma per i libri?)