Probabilmente ha ragione Il Dilettante: le trattative in corso tra radicali e socialisti, in vista della creazione di un nuovo soggetto politico liberale, laico, radicale e socialista, sono la cosa giusta da fare.
Il fatto è però, l’ho detto e l’ho scritto, che nessuno riesce a farmi digerire ancora l’appiattimento su Prodi da parte del centrosinistra: nessuno lo sopporta, nessuno lo vuole veramente, tutti si turano il naso e si danno di gomito tra l’imbarazzato e il divertito ogni volta che parla (dando voce al nulla di politica e di idee di cui è portatore), ma nessuno ha il coraggio di esclamare il liberatorio il re è nudo!
Se così è, e a me sembra sia così, c’è una cosa che (per ora) non riesco a capire della linea di condotta di Pannella-Capezzone-Cappato in queste trattative: l’accettazione, anche da parte dei radicali, della leadership di Prodi come cosa acquisita, che non è più possibile mettere in discussione (e se non lo fanno i radicali, di gridare il re è nudo!, chi altri?).
Il Dilettante lo spiega così:
In questa ottica, Prodi, leader già scelto dalla coalizione cui ci si va congiungendo, va inteso come il garante (forse anche internazionale) di continuità democratica per la coalizione e soprattutto come il suggello del patto competitivo DS-Margherita. Solo in questi termini, si è deciso di accettarne il ruolo "tattico".
Confesso, ancora una volta, che non capisco. Non capisco tecnicamente, intendo: non capisco il significato di un’espressione come garante di continuità democratica per la coalizione, o come suggello del patto competitivo DS-Margherita. E non capisco perché, essendo tale, dovrebbe essere – per quanto tatticamente – intoccabile.
Quanto a me, pur adeguandomi in nome di quel debito di fiducia che ho nei confronti di Pannella e dei radicali in genere, continuo a pensare che un Prodi candidato premier sia un’ipotesi nefasta per il centrosinistra. E che un Prodi premier lo sarebbe ancora di più per il Paese.
Per questo continuo a pensare che la candidatura alle primarie di un esponente radicale di rilievo (fuori i nomi: Pannella o Bonino, non altri) alle primarie del centrosinistra (di cui ora sono più chiari anche i contorni regolamentari), sarebbe la via maestra per tentare – sia pure in extremis – di ridimensionare la leadership fasulla di Prodi, e per dare effettiva visibilità e consistenza alla proposta riformatrice radicale all’interno del centrosinistra.
Io davvero non credo che ci sia spazio per questa alleanza.
Finita l’estate arriverrano i dictat di Rutelli e quelli della “parte non-laicista” dei Ds che unitamente ai Mastelliani, decreteranno la fine di un sogno comune, il ritorno dei Radicali in parlamento, nella loro sede naturale.
E giù bla-bla e tutto il resto che ben conosciamo, comprese la “novità”, i cattolici che avvertono la sinistra dell’errore.
Quanto a Prodi, se lui è il male minore, concordo con te che sia comunque un male insopportabile, per il centro-sinistra, per il paese, e perché no, per questo benedetto (oops) riformismo.
Guardiamo la luna… please!
Totalmente, ma totalmente d’accordo. Tra l’altro anche Giannino e Debenedetti su il Riformista invocavano un candidato della loro area.
Su Prodi un’idea ce l’ho. Essendo odiato da tutti è l’unico capace di tenerli insieme.
ciao
non capisco. non mi adeguo e se Prodi sara’, tornero’ a votare, come dieci e piu’ anni fa, scheda bianca.
Sinceramente ho sperato nella possibilità di un accordo dei radicali con il centro-destra, unico antidoto credibile alla deriva confessionale della “Casa delle libertà vigilate”. Pur essendo cattolico ma non avendo alcuna specifica vocazione (né la complessione fisica) per arruolarmi come zuavo pontificio, con grande dispiacere vedo Pannella & co. – fiduciosi – farsi piano piano accarezzare dal boa constrictor che presto ne produrrà il decesso per stritolamento. Auguri a tutti e viva solidarietà a Benedetto della Vedova.
Non l’avevi capito?
E sì che te l’ho spiegato in tutti i modi…
Calcola quanti anni mancano alla pensione di Pannella e Bonino, e quanti contributi devono versare!