Il blog di Antonio Tombolini

Sensibile allo SPAM

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aranceSullo Spam ho sempre avuto un’opinione tutta mia, e penso ancora quel che ne pensavo un po’ di anni fa (ok, oggi ricevo non più 4-5, ma 100-200 mail di spam; in compenso oggi ho filtri a monte, su gmail o sui client di posta, che hanno persino alleviato il problema rispetto ad allora). Insomma, un po’ di sano spam, lo confesso, mi sta simpatico, e confesso che di tanto in tanto vado a frugare nel cestino alla ricerca – visto mai – di qualche fiore cresciuto tra il letame.
Ecco perché oggi voglio dedicare questo post a Michele Fisicaro, produttore di arance rosse in quel di Lentini, che mi ha raggiunto con un messaggio spam in piena regola, non richiesto, lungo, e con tanto di immagine da clip art delle arance.
Ho appena inoltrato un ordine di arance a Michele, e spero che molti di voi facciano altrettanto: le sue argomentazioni mi sono sembrate più che convincenti, e il prezzo pure, e per questo vi linko qui il suo messaggio (PDF).
Adesso fate pure, sono pronto: MIRATE AL CUORE, VIVA LE ARANCE ROSSE DI SICILIA, VIVA LO SPAM!

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  • La produzione di arance nella conca (Lentini, Catania, Scordia, Palagonia…) è ottima, sia per qualità che per quantità.
    Quel che il messaggio di Michele non dice (e di fatto nasconde) è che ci sono, oltre al “voler bene ai consumatori”, almeno due motivi per cui “non conviene” vendere ai commercianti. Il primo di questi è il prezzo, che è davvero bassissimo. 100 Tonnellate di arance potrebbero essere vendute forse per 50k Euro: lo stipendio (buono) di una persona. Ne vale la pena?
    La seconda, tipicamente industriale, è la ‘qualità’ richiesta dai commercianti, soprattutto dalle grandi catene. L’ho messo tra virgolette, nel senso che mi riferisco alla ‘qualità in senso industriale’, ovvero: tutte le arance della stessa dimensione, dello stesso colore, senza macchie…non importa se siano buone o meno.
    Detto questo, viva le arance di Sicilia, e chi fa il possibile per farcele arrivare!

  • Bravo Antobio! Very “ama il prossimo tuo come te stesso”. E se in uno dei barconi di
    immigranti clandestini si nascondesse un futuro presidente della repubblica ?
    Ma c’é anche un’altra considerazione : non tutti gli utenti
    sono alla pari per quanto riguarda la rete. Molti che avrebbero qualcosa da dire o da offrire mancano spesso di altre soluzioni di comunicazione e la rete é li´proprio per questo. Pensa se avesse dovuto mettere un annuncio su Il Corriere della Sera o La repubblica ! Dove li trovava i soldi. Non é il vettore, la posta elettronica, che decide cosa sia spam ma il contenuto della mail stessa. Non deleghiamo (tutte) le funzioni di filtro a filtri automatici che spesso funzionano su basi accettabili ma anche un po´rigide. Se uno poi lavora con le mails riconosce subito (mbé: quasi sempre) le spam vere e quelle da guardare. Anche per me spam e´ un’informazione in piu´, non prioritaria, non vitale ma sulla rete pur sempre un’informazione.

  • E’ scritto bene, nel modo giusto. Niente pietismi inutili e anche con un po’ di informazione che quantomeno denota la buona volonta’ di mettere su carta dei “points of sale” giusti.
    E bravo anche ad Antonio, sei sempre il mio iconoclasta preferito 🙂

  • anche me è arrivato!
    facci sapere, a me ha sorpreso il fatto che sia possibile pagarle anche dopo averle provate.
    Quello che mi spaventa è però dove in effetti sono cresciute queste arance… se fossero cresciute vicino ad una discarica?

  • Tra parentesi hanno pure un sito web: learancerosse.it (ma nella email non se ne fa menzione..)
    Ed è dal 2007 che si sono affacciati su internet ed il fatto che persone “sensibili” all’argomento e in gamba come il padrone di casa Antonio se ne accorgano solo ora (ed è in ottima compagnia vedo..) fa riflettere, come qualcuno ha detto, sul ruolo di internet e della vendita online.
    In giro mi capita di vedere ogni giorno persone davvero in gamba che offrono prodotti eccezzionali ma che o sono diffidenti verso il mezzo oppure si affacciano affidandosi più al caso che ad una pianificazione.
    Insomma per un Michele Fisicaro online ce ne sono altri 10 che non riescono e non sanno come emergere. E anche lo stesso Michele Fisicaro con un minimo di aiuto potrebbe farsi conoscere prima e meglio, raggiungere prima e meglio (con o senza spam) i potenziali clienti. Non so già inserendo il sito web nell’email per iniziare…
    p.s. complimenti per il blog ! è il primo commento ma da un pò di tempo ti leggo con piacere

    • @Gabriele, grazie per i complimenti e le informazioni 🙂 Per quanto riguarda Michele Fisicaro (e gli altri produttori) è semplice: la rete e l’ecommerce non fanno miracoli, richiedono lavoro come e forse più che gli altri canali, se si vuole cavarne davvero risultati seri e significativi. Ad esempio: nel frattempo ho ricevuto le arance di Michele, inutile dire che sono ottime ecc… MA è evidente che il “taglio” della quantità non è assolutamente a misura di consumatore privato: una cassa di 20kg per le spremute e di 15kg per quelle da mangiare (che sono il taglio minimo oggi disponibile) sono un’enormità per una famiglia standard (figuriamoci per un single), e in questo modo si rischia di farne marcire un bel po’, cosa che non va bene. Inoltre: da quando ho mandato la mail con l’ordine non ho ricevuto una sola riga di risposta, fosse anche solo per dirmi come diavolo faccio a pagarlo! Niente, ho ricevuto dopo dieci giorni le arance, ma nessun contatto e nessuna comunicazione, e anche questo ovviamente non va bene. Per quanto riguarda poi il farsi trovare, è l’ultimo dei problemi: basta un blog, con un prodotto, un territorio e un mestiere da raccontare senza dover inventare nulla, in quindici giorni diventi il padrone di Google nel tuo settore. Ma chissà se Michele leggerà queste righe? Perché è questo l’ultimo segreto-chiave che vorrei rivelargli “aggratis”: in rete bisogna “starci”, non solo “andarci” per lanciare messaggi, ma starci con quelli che ci stanno, e così ascoltare e imparare…

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