Ora è ufficiale: Principia SGR, col fondo Principia II, entra in Simplicissimus Book Farm investendo 2 milioni di euro che verranno destinati soprattutto alla internazionalizzazione dell’offerta. [Comunicato Stampa – PDF]
Ne è passato di tempo da quando (era il 1 giugno del 2006) quella che è ormai diventata una vera azienda nasceva.
I ricordi delle cose fatte finora, alla chiusura di questa operazione così importante per il futuro di Simplicissimus e di tutti quelli che ci lavorano (tredici per ora, che diventeranno presto 18), sono tanti. Alcuni mi rendono orgoglioso, di altri potrei perfino vergognarmi, se non fosse per l’alta considerazione in cui tengo lo sprezzo del ridicolo. Ormai ne sono sicuro, l’esperienza si è incaricata di confermarmelo fin troppe volte: le idee chiare e distinte non sono una virtù, almeno per quanto riguarda le startup. Contano soprattutto quattro cose:
- La visione di un mercato con un potenziale di crescita talmente alto che forse ancora non c’è. E’ quello che mi accadde con l’ecommerce di quel che poi divenne “lo slow food” nel 1997, e che mi è accaduto ora con gli ebook e l’editoria digitale nel 2006.
- La rapidità nella esecuzione delle idee, anche le più strampalate (quando le hai ti sembrano tutte ottime e ragionevoli!), perché quelle più sbagliate possano al più presto rivelarsi tali.
- L’eccellenza professionale e prima ancora di questo umana del team che ci si costruisce via via attorno: sia come soci che come collaboratori.
- Che il fatturato sia in crescita. Non importa se la cifra assoluta è inizialmente bassa, bassissima, e se il bilancio non mostra utili a breve termine: se il mercato è in forte crescita, e le vendite crescono almeno quanto il mercato, il successo è sicuro.
Ecco, finora per Simplicissimus Book Farm si sono verificate queste quattro condizioni chiave. La cosa più difficile ora è riuscire a mantenersi concentrati su questi parametri pur crescendo in dimensioni e in struttura. Per questo ci siamo fatti una polizza di assicurazione sui generis: in contemporanea con l’operazione Principia, anche tutti i lavoratori SBF hanno sottoscritto quote aziendali, diventandone soci a tutti gli effetti. Ecco: per me, che odio la parola dipendente, è questa la cosa di cui vado più orgoglioso, di essere socio di tutti loro.
Bravo Antonio, tante belle notizie in una: sapere che c’è ancora chi investe nel futuro, che c’è ancora chi preferisce avere dei compagni di viaggio piuttosto che dei subalterni e che, forse, un giorno anche noi potremmo farcela.
AUGURI E IN BOCCA AL LUPO anche a tutti i tuoi soci!
W i coraggiosi!
W Antonio
W Simplicissimus
In bocca al lupo, soci!
😉
P
Fantastico!
Ecco perchè sei uno dei miei riferimenti come imprenditore … auguroni ancora Antonio.
Grande Antonio complimenti! Anch’io odio la parola dipendente, non è un caso che viene usata solo in Italia!
Congratulazioni !!!
Complimenti Antonio e a tutto il team, questa è veramente una notizia importante che ci incoraggia!
Un super 2013
[…] Antonio Tombolini è stato uno dei primissimi imprenditori italiani a scommettere su internet e sull’ecommerce. Dal 2006 si dedica all’editoria digitale e agli ebook con Simplicissimus Book Farm, società che ha appena ricevuto due milioni di euro di investimenti. […]