Ormai ci siamo, i tempi per avviare una reale transizione al digitale della scuola sono maturi, lo scenario è piuttosto chiaro. Al di là di ripensamenti dell’ultima ora (sempre benvenuti) ci tocca dare per scontato che per i principali editori della scolastica la transizione al digitale della scuola è un mostro da esorcizzare, e non un fenomeno (ineluttabile) da capire e governare: hanno ottenuto quel che volevano, il rinvio sine die di ogni obbligo alla digitalizzazione dei testi scolastici (come se fosse quello il problema), e sembrano felici così, buon per loro.
C’è un’altra categoria di addetti ai lavori che sembra – per motivi opposti – rassegnata al non cambiamento: quella dei fautori della innovazione per legge (come se le vere innovazioni fossero mai state originate da una legge). Delusi da quel decreto di rinvio, convinti da sempre che tutto si giochi nella capacità di influenzare le pubbliche normative per accedere (come al solito) ai pubblici soldi, sono immobili e disorientati.
Restano tante, tante, TANTE persone in fermento, interessate alla cosa in sé, e tutt’altro che ferme o rassegnate. Magari un po’ confuse, ma vitali. Sono gli studenti e le loro famiglie, sono molti insegnanti (MOLTI di più di quelli che pigramente annoveriamo tra quelli che “figurati se gli insegnanti hanno voglia di complicarsi la vita col digitale di cui non sanno niente“: non è AFFATTO così), sono istituti e scolaresche intere, sono le università e le loro strutture di produzione editoriale che sulla carta non reggono più e sarebbero destinate a soccombere. Ma sono anche i distributori di libri scolastici di carta, che vedono il loro business progressivamente assottigliarsi, e si rifocalizzano sul loro asset principale e di grande valore: la capillare capacità di mantenere un rapporto vitale con gli insegnanti.
E allora EbookCamp IV sarà interamente dedicato alla scuola, con un titolo che ho voluto provocatoriamente assertivo: La scuola DIVENTA digitale. Sottinteso: che lo vogliate o no, che vogliate prendere parte al processo o no, che vi piaccia o no. La scuola diventa digitale, e si tratta di capire se e come orientare questo processo, come esserne attori e come evitare di subirlo passivamente.
Noi di Simplicissimus Book Farm proporremo in quella sede un nostro progetto, con cui ci auguriamo di poter già raggiungere operativamente le prime scuole all’inizio del prossimo anno scolastico. Ma come ogni EbookCamp che si rispetti si tratta di un non-convegno, dove ancora più che proporre ci interessa ascoltare, dove tutti indistintamente sono invitati a prendere la parola, con un unico vincolo: stare al tema. Per farlo basta registrare il proprio intervento al più presto nell’apposita area di EbookCamp.it, e prenotare la partecipazione via EventBrite.
Quando? Sabato 2 e domenica 3 marzo prossimi.
Dove? A Cosenza. E non storcere il naso: sì, a Cosenza. Perché? Perché è una città italiana, come altre città italiane. Perché lì alcune persone che avevano partecipato a EbookCamp 3 a Loreto si sono date da fare per organizzare con noi la cosa, trovando i locali e la collaborazione (non i soldi, la collaborazione) entusiasta del comune. Perché se questo Paese fosse un paese come dovrebbe essere, al perché proprio a Cosenza?, la risposta corretta dovrebbe essere (e per me è): E perché no?
La questione è interessante anche per chi la scuola la subisce. E intendo “per subisce” la situazione per cui chi decide il come devono studiare gli allievi, non è mai “anche” un genitore o un alunno.
Per queste due categorie tutto scende già fatto dall’alto. Certo noi non siamo portatori d’interesse, noi siamo solo quelli che devono tirar fuori il portafogli. Per gli interessi degli altri.
Invece sarebbe interessante capire cosa ne pensano, queste categorie, che insieme ai professori la scuola la fanno per davvero.
Ecco, a me interessa.
Oltre al fatto che vi seguo da tanto, che ho partecipato ai vari camp a Loreto e Portorecanati, mi interessa come genitore di due figli in età scolare.
Bravi ad aver scelto una qualsiasi città italiana.
Bravi gli organizzatori ed i collaboratori. Ora però dovete ammettere non è che sia proprio dietro l’angolo Cosenza.
E se provate a dare la diretta streaming degli interventi con la possibilità di porre domande su twitter?
Fattibile la cosa? Oppure no?
Stiamo provando a mettere in piedi la cosa, vediamo che succede, notizie dal sito dal camp.
[…] digitale, è da sempre attiva sul fronte scuola con molte iniziative, come il più recente EbookCamp (2-3 marzo 2013), intitolato La scuola diventa […]
[…] digitale, è da sempre attiva sul fronte scuola con molte iniziative, come il più recente EbookCamp (2-3 marzo 2013), intitolato La scuola diventa […]
[…] condizioni, non sono ancora disponibili (e lo stesso amministratore di Simplicissimus sul suo blog tiene volutamente il segreto). Ma le premesse ci sembrano interessanti, anche perché finora le iniziative per portare gli ebook […]