Il blog di Antonio Tombolini

Simplicissimus Book Farm: il punto sul 2008

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[AVVERTENZA: post molto lungo e di argomento specifico, astenersi non interessati 🙂] Il 25 ottobre del 2007 rendevo pubblica qui la strategia che Simplicissimus Book Farm aveva intenzione di seguire nel 2008. Farò la stessa cosa nei prossimi giorni per la strategia 2009, ma non voglio prima sottrarmi ad una verifica puntuale di quanto successo di fatto l’anno scorso, rispetto alle strategie dichiarate a suo tempo.
Detto di passaggio, è questo un semplice esercizio cui curiosamente tutti tendono a sottrarsi: dai maghi astrologi e ciarlatani vari, ai CEO e managers aziendali, fino ai più alti livelli della Grande Consulenza di scala globale. Tutti bravi, bravissimi, a lanciarsi in previsioni, sempre che siano ben pagate; molto meno pronti a riprenderle in mano per verificarle alla luce dei fatti, a posteriori. Men che mai in pubblico. Evabbè.
Ancora una piccola nota preliminare: perché lo faccio qui, in pubblico? Perché credo che i vantaggi di mettere in piazza (ovvero in rete) quel che si sta facendo superino di gran lunga gli eventuali svantaggi del tipo ma così poi i concorrenti sanno quel che state facendo ecc…, cose cui non ho mai creduto, figuriamoci ai tempi della rete.
Ma veniamo al punto: riprenderò uno ad uno i 7 punti che costituivano la nostra linea di condotta, per confrontare le intenzioni con quel che è accaduto realmente.
1. Acquisire la distribuzione per l’Italia di tutti i nuovi device basati su eInk che si affacciano sul mercato (purché ben fatti, ovviamente).
Situazione attuale: siamo distributori dell’alto di gamma (iLiad e DR1000) e dei lettori di base, Cybook e Bebook. Abbiamo contatti in corso con Polymer Vision per Readius e con Plastic Logic, pronti a distribuirli non appena saranno disponibili sul mercato (tra poco il primo, nel 2010 il secondo). Non ci sono programmi certi riguardo al Sony Portable Reader, che ha avviato la commercializzazione nel Regno Unito, Francia e Germania: entrerà anche in Italia? In breve: siamo distributori di tutti i device e-ink che si rendono man mano disponibili sul mercato.
2. Vendere iLiad (e gli altri dispositivi man mano che saranno disponibili) sia online che in negozi specializzati con cui entrare in contatto diretto senza intermediazione di rappresentanti et similia, e organizzare presentazioni in questi negozi.
Situazione attuale: vendiamo online nel nostro sito, ma anche su Lafeltrinelli.it, Bow.it e FNAC.it, e si aggiungeranno altri siti di ecommerce. Quanto alle vendite attraverso negozi brick ‘n mortar, abbiamo raggiunto accordi di distribuzione con le Librerie Feltrinelli, cui si sono appena aggiunte le librerie FNAC, oltre che alcuni punti vendita indipendenti (come l’Essedi Shop di Venezia e la tabaccheria del più grande ebook evangelist d’Italia, il nostro amico Luigi Marciani a Genova). Devo aggiungere che sono in corso trattative con altre catene di librerie, su loro richiesta.
3. Offrire il nostro know-how specifico per la ideazione e realizzazione di applicazioni professionali e aziendali basate su iLiad, inteso non come mero lettore, ma come vero e proprio strumento di lavoro che consente di leggere, scrivere e condividere in rete in totale mobilità.
Situazione attuale: abbiamo messo a punto iLiadAudible, applicazione che consente di sincronizzare testo e audio su iLiad, e l’abbiamo utilizzata per la totale digitalizzazione dei corsi di inglese Shenker. Stiamo lavorando ad altre applicazioni di iLiadAudible, e non solo per le lingue. Così come stiamo sviluppando applicazioni custom basate su DR1000, in settori come quello della manutenzione, gestione ricambi, manualistica, legale e commerciale, ed altre.
4. Proporre agli editori di quotidiani e riviste la realizzazione dell’edizione iLiad dei loro abbonamenti, sul modello di quanto già realizzato dal quotidiano economico Les Echos in Francia.
Situazione attuale: è in piena fase di lancio La Stampa ePaper, mentre sono in corso trattative con altri editori in vista di analoghe operazioni, a beneficio di ciascuna testata (più sono le testate disponibili, più sono motivato ad usare la lettura elettronica). Il vincolo del bianco e nero non rende ad oggi possibile sviluppare progetti analoghi con le riviste e i magazines, ma il colore arriverà, e noi siamo pronti.
5. Realizzare un grande progetto di editoria didattica che rompa finalmente il fronte della lobby degli editori scolastici tradizionali, capaci solo di far lievitare costi dei libri e peso degli zaini sulle spalle dei nostri figli.
Situazione attuale: da un certo punto di vista si è trattato del punto più velleitario del nostro programma di lavoro. Realizzare in proprio un progetto globale di editoria didattica ex-novo richiede uno sforzo ed un focus totalmente assorbenti, che avevamo sottovalutato, e dunque abbiamo rinunciato a questo approccio. Abbiamo però seguito il movimento che sta comunque provocando forti cambiamenti in seno all’editoria scolastica. Abbiamo quindi privilegiato i contatti con chi già opera in quel settore, sia con le aziende più innovative, dedicate in tutto e per tutto alle produzioni digitali per la scuola, come Garamond (che ha appena rilasciato il catalogo per le adozioni ebook per l’anno scolastico 2009-2010) e BBN, sia con le aziende più grandi. Ed è proprio qui la novità: la progressiva consapevolezza della inevitabilità della transizione al digitale sta effettivamente rompendo il fronte degli editori dominanti, e alcuni tra loro mostrano concreti segnali di cambiamento di rotta.
6. Realizzare progetti di collaborazione e sperimentazione con l’Università ovunque possibile, nella convinzione che mettere in mano un iLiad ad uno studente universitario sia una cosa da fare subito, provare per credere.
Situazione attuale: anche in questo caso le cose hanno proceduto con ritmi molto più lenti di quanto sperassimo. Stiamo ancora definendo i termini di un imponente progetto di digitalizzazione archivi e transizione al digitale delle pubblicazioni didattiche e di ricerca della LUISS (Roma), mentre i segnali di interesse manifestati dalla Bocconi si sono pian piano affievoliti, fino a spegnersi. Dovessi provare a spiegarne il perché, direi questo: quando l’interesse nasce sulla base di un puro (e banale, aggiungerei) interesse di marketing, del tipo “vorremmo regalare un ebook reader ai nuovi iscritti per promuovere le iscrizioni”, la cosa è destinata a fallire, travolta dalla carica sexy dei vari iPhone in circolazione. Questo ci ha insegnato a declinare subito trattative che nascano su quelle basi, e ad avviarne altre basate invece sulla questione – ancora una volta – della transizione al digitale, che è il nostro vero mercato.
7. Mettere in piedi una libreria online specializzata in ebook, da cui vendere libri elettronici ad alta qualità di stampa, in tutti i formati, sempre e solo DRM-free, a prezzo mai superiore ai 5 euro. Nella speranza che gli editori di libri di carta ci rendano disponibili i loro titoli, come le case discografiche stanno ormai facendo con iTunes e (soprattutto) Amazon, sperimentando che senza i DRM si vende di più e si spende di meno in strumenti di paranoica pretesa sicurezza.
Situazione attuale: siamo stati più lenti del previsto, ma stiamo arrivando, contiamo di lanciare pubblicamente la nostra libreria online di soli ebook in tempo per la prossima Fiera del Libro a Torino (14-18 maggio). Probabilmente saremo un po’ meno drastici di quanto dichiarato lo scorso anno riguado ai DRM: non nel senso che abbiamo cambiato idea (le nostre pubblicazioni saranno sempre e solo DRM-free, e continueremo a insistere con gli altri editori perché comprendano che la strada dei DRM è una strada sbagliata, cui prima o poi dovranno rinunciare), ma nel senso che l’ebook-store sarà aperto alla vendita di tutti gli ebook che si renderanno man mano disponibili, da parte di chiunque, DRM o no, così da poter anche dimostrare, dati alla mano, che senza DRM si vende di più e motivare coi fatti i più restii.
Ecco fatto. Questo il consuntivo rispetto a quanto pensavamo di fare nel 2008. Presto le nostre intenzioni per il 2009, e magari anche un po’ più in là… stay tuned!

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  • Figuriamoci. Come purtroppo spesso accade in questo settore, un sacco di aziende preferiscono buttare soldi per suonare grancasse premature, invece che fare sul serio. Non fa eccezione TIM, che per l’appunto annunciò fin da oltre 2 anni fa in gran pompa (con tanto di presentazioni al WMC di Barcelona etc…) l’accordo su Readius, lanciando “il Librofonino”… ora che il lancio del Readius è ormai prossimo, TIM s’è squagliata…

  • Tombolini non produci i lettori, li rivendi pertanto sei un venditore come tanti altri.
    Vergognati nel disprezzare i venditori, vogliamo parlare di come hai usato San Lorenzo per farti conoscere e poi promuovere Simplicissimus?
    Speriamo che i produttori ti by-passano come tu fai con i venditori.
    Fai pena.

  • Carlo mio caro, faccio il venditore dal… 1986 🙂
    E sai qual è sempre stato il mio cruccio? Che molti venditori si vergognino persino di definirsi tali. Vorresti per favore darmi un cenno di dove io abbia mai detto qualcosa che suoni anche lontanamente come “disprezzo” nei confronti dei venditori, ovvero di me stesso? 😀
    Sul resto: ho “usato” San Lorenzo per farmi conoscere? Pensa che a me era sembrato il contrario, mi pagavano apposta! 😀 😀 😀
    Infine: nessuno bypassa niente, è tutto molto più semplice, è il mercato (i compratori) che se devono pagare un sovrapprezzo di mediazione senza alcun valore aggiunto a fronte, a lungo andare (e neanche tanto lungo) si rifiutano di pagarlo, e bypassano tutto quel che c’è da bypassare.
    Relax yourself, se ci riesci 🙂

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