Alessandro è un amico da anni. Mi aspettavo che – lasciando la sua carriera da fashion executive per dedicarsi alla sua passione enogastronomica anche professionalmente – facesse qualcosa di eccellente. Andando finalmente da ‘ino, però, ho dovuto constatare che non ha fatto bene: ha fatto meglio!
Come ha fatto? Ecco la ricetta:
- I prodotti sono pochi: non tutto ma di tutto, e sempre il meglio.
- Il servizio non è invadente: sorridente e complice, piuttosto, con tutti.
- Lo spazio è piccolo: due salette da 30 mq a piano terra e una cantinetta interrata.
- Perfino il nome è diminutivo, che più diminutivo non si può: ‘ino.
In un posto così ‘ino, però, trovate:
- I salumi più buoni che mi sia capitato di assaggiare da almeno 3 anni a questa parte.
- Una selezione di formaggi toscani a latte crudo finalmente diversa (e quanto buona!) dalla solita (spesso gessosa e insulsa) "creta senese".
- Una giardiniera sott’olio di dolcezza incomparabile.
- Una sola cioccolata (bonus!), buona, seria, e fuori dalle mode del momento: quella di De Bondt.
- Un bel lambrusco, che coi salumi, dite quello che vi pare ecc. ecc., e una selezione molto personale di vini fuori dai circuiti dei soliti espertoni.
- Una Berkel nuova di zecca meravigliosa.
- Gente dietro al bancone (Serena e Alessandro) che mentre prepara e chiacchiera sorridente con voi, sbocconcella anzicheno.
- Un posto in pieno centro a Firenze (mappa: siete praticamente dentro la galleria degli Uffizi ) silenzioso, confortevole, rilassato, tranquillo.
- Un posto in pieno centro a Firenze dove un sontuoso panino fatto con le cose come sopra lo pagate 3,50€!
- Un posto in pieno centro a Firenze dove un bel cartoccio di assaggi di salumi e di formaggi lo pagate 7-8€ (e Alessandro vi ci offre pure un goccio di vino gratis!)
- …
Insomma. Gran parlare di Eataly, quantità qualità aperture megasuperfici… bah, io vi confesso che se devo pensare a una cosa che funziona, e potrebbe funzionare a catena, in tutte le città più o meno piccole d’Italia (e non solo) penso a ‘ino, guarda un po’ te.
[Nella foto (clicca per ingrandire): a sinistra lo scrivente, a destra Alessandro Frassica, a centro la Soprassata di Cinta Senese di Simone Fracassi, una vera superstar!]
Le botteghe, le trattorie ecc. sono al tempo stesso catalizzatori sociali e depositari della nostra cultura
eno-gastronomica.
Da difendere nella loro tipicità, funzione sociale e,
d’accordo in toto con Antonio, da replicare a catena.
Saluti.
Alberto Claudio Tremolada
alberto@bloggeraus.com
Esperienza mistica suppongo da quel che ci racconti! Mi è venuta fame…sono convinto che il discorso della qualità paga sempre, anche se ci vuole unapassione enorme! In bocca al lupo ‘Ino se passo da quelle parti non mancherò di fare visita alla bottega.
Aprire una bottega è un’idea che mi gira in testa ultimamente, chiunque ha dei buoni consigli e per capire da dove iniziare si faccia sotto, io un paio di idee le ho, magari se ne discute assieme, ah dimenticavo abito a Roma.
Ciao Mirko
Ecco un bel posticino da visitare presto. Peccato non c’era ancora ai tempi dell’università, comunque posti magici a firenze ce n’era qualcuno, è dentro l’anima della toscana.
A proposito di qualita’ e grandi numeri, soprattutto con l’occasione di un posto a Firenze, e poi con tale nome, direi che viene bene, perfetta, la novella di Cisti fornaio del Boccaccio.
chettepozzino Antò!
M’hai fatto venì ‘na voglia…e poi il tuo amico ha anche una bella faccia*
*anche tu per carità…però se diventato uno zazzerone!
F
Nella foto siete belli tutti e due, ma la soppressata è estremamente fascinosa ;-*
Uffa, sono settimane che penso di andarci e "gustarmi" il posto… poi finisce sempre che ho fretta e non mi fermo… Basta! Devo andarci!
Giusto ieri avevo scritto che dovevo andarci ed ecco che ho trovato finalmente un momento per farlo! E ho mangiato quella splendida soprassata che si vede in foto!
Poi mi sono portato “i compiti a casa” perché Alessandro sprigionava così tanto amore nel presentare il Salame Rosa (!) che non potevo non farmene affettare un po’… Insieme al Caprino di San Gimignano sarà parte integrante di una delle mie prossime ricette… Gradioso!
Grande Fabien! Aspetto di contemplare la ricetta col caprino nel tuo blog! (PS Se non l’hai già fatto, metti un commento nel blog di Alessandro, lo farai felice!)
L’ho fatta, l’ho fatta!
Non col caprino però, col salame rosa… Il caprino era così delizioso e profumato che l’ho dovuto consumare tutto quanto così, “nature”, insieme a un bicchiere di Sauternes…
Ho scoperto il blog via quello di Fabien. Interessantissimo.
Poi ritornero
…e la Berkel, oh, la Berkel!!
Ciao
dmr
Antoniooooo…vergognati…sei venuto a firenze e non ti sei manco fatto sentire…!!!
T’invitavamo volentieri a cena …Camilla aveva rifatto pure il pate di fegatini che ti piacque tanto!!
Son 3 mesi che dico di andare a trovare il tuo amico Alessandro ma non riesco mai a trovare il tempo!!
salutoni
Andrea